Molte persone in questi giorni hanno suonato le campane a morto per il capitalismo così com'è strutturato oggi e altri ancora lo difendono perdendosi in chiachere da bottega.Invece bisogna capire il perchè è potuto accadere inmodo che non si ripeta e trovare le soluzioni per evitare la catastrofe. Innanzi tutto per fortuna la BCE si è decisa a tagliare i tassi d'interesse che da tempo tiene sconsideratamente alti, qusto porterà ad un amento di liquidità non tanto all'immissione di moneta ma al calo della frazione d'interessi di tutti i debiti, soprattutto i mutui, alleggerendo il peso delle rate e permettendo, se così si uò dire, di respirare un pochino di più.
Ora analizziamo il perchè di questa crisi: perchè le banche sono fallite? Semplicemente perchè si erano indebitate più volte con la stessa garanzia. Qualcuno da la colpa a Clinton che per legge ha obbligando le banche a finanziare il 107%, cioè il valore della casa più le spese, ma non è solo questo: il problema è che le banche per avere maggiore liquidità hanno venduto obbligazioni che si basavano sulle ipoteche: ma l'ipoteca è già a garanzia di un prestito, quindi le banche emettendo bond (obbligazioni) chiedevano denaro per finanziare altri compratori di case: questo ovviamente genera inflazione perchè se la moneta aumenta per comprare la stessa casa una persona offrirà di più in una spirale continua. Ad un certo punto, aumentando il valore della casa aumenta anche quello della rata e le persone con l'inflazione in aumento non hanno pagato le rate e altri invece essendo le case diventate via via troppo care non hanno acceso nuovi mutui: ovviamente le banche che sono saltate per prime sono quelle che erogavano mutui, le altre sono quelle che avevano finanziato a debito queste banche e ovviamente il valore delle case non rispecchiava affatto il valore del debito essendo due volte il valore della casa: ipoteca più bond sull'ipoteca: le conseguenze sono: crollo del mercato immobiliare, crollo del valore delle case che prima era gonfiato dall'inflazione, crollo delle banche che avevano titoli e obbligazioni delle banche che emettevano mutui e bond sui mutui in un effetto domino devastante dato che tutte le banche sono ampiamente coinvolte.
Il problema non è tanto il subprime (derivato), il problema è su cosa è basato: se è basato su un capitale, su un attitudine a produre reddito senza indebitarsi più del dovuto il subprime fa guaagnare, diversamente è a perdere.
La gente si chiederà il perchè queste banche emettevano obbligazioni sulle ipoteche per finanziarsi. Semplice: il debito ha un effetto leva sul reddito nella misura in cui la percentuale di crescita è abbastanza alta da pagare l'interesse sui bond, rimborsare il capitale e guadagnarci. All'inizio il guadagno c'è sempre: vi ricordate gli anni 80 in Italia: fu lo stesso, uno sviluppo a debito sconsiderato che paghiamo ancora oggi a distanza di vent'anni.
Le imprese e le banche non hanno capito la lezione del nobel Modigliani: egli ha dimostrato che in un sistema privo di tasse è preferibile finanziarsi a debito piuttosto che con aumento di capitale proprio: purtroppo le banche e le imprese non hanno letto tutta la letteratura che spiega in quali condizioni questo non sia vero.
Il problema è dunque la causa dell'inflazione che non è data da una spirale virtuosa di aumenti salariali e aumento e i prezzi, ma dal fatto che 1 dollaro reale garantisce 20 dollari di debiti. Ecco perchè il dollaro è calato così tanto.
Un inflazione alta ma con salari alti e pochi debiti non è un problema: è un'inflazione da troppa liquidità. Qui invece siamo al paradosso perchè manca liquidità ma c'è inflazione alta: questo perchè troppi dollari virtuali hanno invaso il mercato generando inflazione e lasciando al palo salari e consumi.
La via scelta dalla FED e dalla BCE è l'unica strada, peccato solo la mancanza di coraggio di abbassare di un punto intero, ma credo che lo faranno a breve perchè immettere liquidità per salvare le banche significa buttare denaro in un pozzo nero. Abbassare i tassi significa avere più denaro a disposizione nel portafoglio per tentare di far riprendere i consumi.
giovedì 9 ottobre 2008
lunedì 6 ottobre 2008
Si salvi chi può!!!
Come ampiamente prevedibile le borse oggi sono ancora affondate e questa volta nonostante l'aprovazione del piano americano di salvatggio da 700 miliardi di dollari.
Qualche mese fa le cicale nostrane si affrettavano a cantare dicendo che l'Europa era solida, che aveva un sistema diverso e altre amenità del genere.
Ora tutti gli stati dell'Unione Europea si stanno affrettando a garantire i depositi bancari con misure molto simili. Queste misure sono aspirine a malati terminali.
I tassi d'interesse troppo alti stanno rovinando le famiglie che hanno stipulato mutui a tasso variabile a tassi di usura creando povertà e riducendo fortemente quella liquidità che la BCE sta tentando invano di immettere nel sistema: per immettere liquidità basterebbe ridurre di 2 punti percentuali il tasso d'interesse che avrebbe questi risvolti:
- minore costo delle rate e dunque maggiore liquidità per le famiglie
- la maggiore liquidità naturalmente influisce sui consumi di generi alimentari che sono in discesa incrementandoli con beneficio per l'economia intera.
- diminuzione dei problemi delle famiglie legate al caro vita
Questa ricetta ha un difetto, un grande difetto: dimezzerebbe gli utili delle banche!
Intanto Unicredit perde ancora e a dispetto di quanto dichiarato la settimana scorsa Unicredit farà un aumento di capitale, Telecom sprofonda scendendo sottola soglia dell'euro, ora vale 0,953: ma chi erano gli analisti che davano come valore ideale 2,24 euro? Io li prenderei e li metterei a spaccare le pietre: è l'unico mestiere che possono fare.
Qualche mese fa le cicale nostrane si affrettavano a cantare dicendo che l'Europa era solida, che aveva un sistema diverso e altre amenità del genere.
Ora tutti gli stati dell'Unione Europea si stanno affrettando a garantire i depositi bancari con misure molto simili. Queste misure sono aspirine a malati terminali.
I tassi d'interesse troppo alti stanno rovinando le famiglie che hanno stipulato mutui a tasso variabile a tassi di usura creando povertà e riducendo fortemente quella liquidità che la BCE sta tentando invano di immettere nel sistema: per immettere liquidità basterebbe ridurre di 2 punti percentuali il tasso d'interesse che avrebbe questi risvolti:
- minore costo delle rate e dunque maggiore liquidità per le famiglie
- la maggiore liquidità naturalmente influisce sui consumi di generi alimentari che sono in discesa incrementandoli con beneficio per l'economia intera.
- diminuzione dei problemi delle famiglie legate al caro vita
Questa ricetta ha un difetto, un grande difetto: dimezzerebbe gli utili delle banche!
Intanto Unicredit perde ancora e a dispetto di quanto dichiarato la settimana scorsa Unicredit farà un aumento di capitale, Telecom sprofonda scendendo sottola soglia dell'euro, ora vale 0,953: ma chi erano gli analisti che davano come valore ideale 2,24 euro? Io li prenderei e li metterei a spaccare le pietre: è l'unico mestiere che possono fare.
Etichette:
crisi economica,
economia,
Telecom,
Unicredit
giovedì 2 ottobre 2008
Una persona perbene
Esistono anche le persone perbene. Eccome una: Don Franco Barbero: Sacerdote, ovviamente ridotto allo stato laicale da Ratzinger, che invece dell'amore per il potere professa il Vero Cristianesimo fatto di amore e solidarietà senza giudizi e pregiudizi. Ha anche sposato omosessuali e si batte per il diritto all'autodeterminazione di ciascuno perchè non è in contrasto con le Scritture. E' anche un fine teologo e questo mi piace ancora di più perchè alla fine tutta la sua ribellione alla gerarchia ecclesiastica deriva proprio dalla Conoscenza delle Scritture.
Questo è il suo blog: http://donfrancobarbero.blogspot.com/
Buona lettura.
Questo è il suo blog: http://donfrancobarbero.blogspot.com/
Buona lettura.
mercoledì 1 ottobre 2008
E Pantalone paga
Oggi avrei voluto scrivere con esattezza alcune cifre ma non ho trovato nlla che misemplificasse la vita: volevo calcolare in numero dei politici a spese dello stato (noi).
Per politici intendo: consiglieri comunali, provinciali, regionali, assessori comunali provinciali e regionali, politici nelle comunità montane e altri enti a elezione, Parlamento compreso.
Ad un rapido calcolo di massima il numero che balza all'occhio è veramente sproporzionato: si passano tranquillamente i 100.000 politici: si avete letto bene simo a oltre 100.000 e forse si arriva a quota 200.000.
Io credo che 5-10.000 politici siano più che sufficienti per amministrare qualsiasi paese: in italiana abbiamo una moltitudine di comuni sotto i 5.000 abitanti con sindaco, assessori, consiglieri comunali, comuni di 50 abitanti con 11 consiglieri comunali, tutti familiari che si eleggono fra di loro.
Basterebbe una semplice ricetta: i comuni devono avere almeno 20.000 abitanti.
Le province poi sono l'ente più inutile del mondo: le loro competenze passerebbero faclmente alle regioni o ai comuni a seconda del settore: per le scuole ad esempio le competenze diventerebbero comunali, per le strade regionali e via dicendo.
Il frazionamento aumenta le spese e non da affatto servizi migliori: i servizi migliori vengono dati dell'efficienza e non ha senso avere 11 consiglieri comunali su 50 abitanti minorenni compresi. Con il taglio di oltre 100.000 politici si avrebbero le risorse per la scuola per renderla migliore. Come si può rendere migliore la scuola dminuendo gli insegnati? E' una contraddizioni in termini. Gli insegnati sono necessari nel giusto numero e come qualsiasi persona sensata può facilmente intuire è più facile insegnare ad una classe di 15 persone che a una di 30. E' chiaro che gli insegnanti poi devono essere compententi: e qui sorge un problema soprattutto per materie come informatica e inglese, percè nella stragrande maggioranza dei casi gli insegnati non sono competenti in queste materie: l'insenamento dell'inglese non è alivelli nordici anche a causa dei programmi di studio obsleti tutti grammatica e vocabolario figli della riforma Gentile tutta basata sul latino e greco. La Lingua va parlata, va ascoltata: in italia si riduce alla spiegazione di come si fa un tempo verbale, nulla più. L'informatica poi fa ridere: spesse volte gli allievi ne sanno di più degli insegnanti.
Ovvio che ci sono anche insegnanti molto preparati e quelli invece vanno incentivati: io nella mia vita scolastica ho incontrato molte persone preparate che erano insegnanti ma che non sapevano insegnare, molti somari che insegnavano e che non avevavo la conoscenza della materia che dovevano insegnare, insegnati preparati e che sapevano insegnare, e infine anche un Prof. Keating.
Inutile dire che tutti stavamo zitti quando c'era una persona preparata che insegnava: l'autorità deriva dal sapere: anche quando la persona non sapeva insegnare comumque capivamo che sapeva e dunque era nostro interesse ascoltare. Ma quando si siede una persona in cattedra che per spiegare qualcosa apre il libro e iniza a leggere e poi interrogata legge il libro er rispondere alla domande, bhè allora li capivamo che non avevamo nulla da imparare: a leggere il libro sono capaci tutti: lo leggo a casa senza andare a scuola. Ovvio che in questi casi, nell'ipotesi migliore mancavano 5-6 persone in classe su 17 perchè erano al bar della scuola (io compreso) e nella peggiore c'erano i cori da stadio: si avete letto bene, cori da stadio.
Detto questo è ovvio premiare e persone capaci e impedire di insegnare a chi non merita.
Però suggerisco al Ministro Gelmini di dimettersi e non perchè come tanti hanno detto che dal suo puplito non può venire una lezione sulla meritocrazia dato che lei stessa a fatto la furba: nonè questo che noi contestiamo dato che su questa premessa dovremmo buttare tutta la filosofia di Seneca al gabinetto: si deve dimettere semplicemente perchè ha dimostrato di avere pochissime idee e confusissime: in una parola incompetente.
P.S. Seneca, filosofo stoico che decantava virtu e morigeratezza, faceva l'usuraio, ma ciò non diminuisce la bontà delle sue idee.
P.P.S. Prossimamente pubblicherò un resoconto, spero il più possibile dettagliato, sul numero di politici a carica elettiva in Italia
Per politici intendo: consiglieri comunali, provinciali, regionali, assessori comunali provinciali e regionali, politici nelle comunità montane e altri enti a elezione, Parlamento compreso.
Ad un rapido calcolo di massima il numero che balza all'occhio è veramente sproporzionato: si passano tranquillamente i 100.000 politici: si avete letto bene simo a oltre 100.000 e forse si arriva a quota 200.000.
Io credo che 5-10.000 politici siano più che sufficienti per amministrare qualsiasi paese: in italiana abbiamo una moltitudine di comuni sotto i 5.000 abitanti con sindaco, assessori, consiglieri comunali, comuni di 50 abitanti con 11 consiglieri comunali, tutti familiari che si eleggono fra di loro.
Basterebbe una semplice ricetta: i comuni devono avere almeno 20.000 abitanti.
Le province poi sono l'ente più inutile del mondo: le loro competenze passerebbero faclmente alle regioni o ai comuni a seconda del settore: per le scuole ad esempio le competenze diventerebbero comunali, per le strade regionali e via dicendo.
Il frazionamento aumenta le spese e non da affatto servizi migliori: i servizi migliori vengono dati dell'efficienza e non ha senso avere 11 consiglieri comunali su 50 abitanti minorenni compresi. Con il taglio di oltre 100.000 politici si avrebbero le risorse per la scuola per renderla migliore. Come si può rendere migliore la scuola dminuendo gli insegnati? E' una contraddizioni in termini. Gli insegnati sono necessari nel giusto numero e come qualsiasi persona sensata può facilmente intuire è più facile insegnare ad una classe di 15 persone che a una di 30. E' chiaro che gli insegnanti poi devono essere compententi: e qui sorge un problema soprattutto per materie come informatica e inglese, percè nella stragrande maggioranza dei casi gli insegnati non sono competenti in queste materie: l'insenamento dell'inglese non è alivelli nordici anche a causa dei programmi di studio obsleti tutti grammatica e vocabolario figli della riforma Gentile tutta basata sul latino e greco. La Lingua va parlata, va ascoltata: in italia si riduce alla spiegazione di come si fa un tempo verbale, nulla più. L'informatica poi fa ridere: spesse volte gli allievi ne sanno di più degli insegnanti.
Ovvio che ci sono anche insegnanti molto preparati e quelli invece vanno incentivati: io nella mia vita scolastica ho incontrato molte persone preparate che erano insegnanti ma che non sapevano insegnare, molti somari che insegnavano e che non avevavo la conoscenza della materia che dovevano insegnare, insegnati preparati e che sapevano insegnare, e infine anche un Prof. Keating.
Inutile dire che tutti stavamo zitti quando c'era una persona preparata che insegnava: l'autorità deriva dal sapere: anche quando la persona non sapeva insegnare comumque capivamo che sapeva e dunque era nostro interesse ascoltare. Ma quando si siede una persona in cattedra che per spiegare qualcosa apre il libro e iniza a leggere e poi interrogata legge il libro er rispondere alla domande, bhè allora li capivamo che non avevamo nulla da imparare: a leggere il libro sono capaci tutti: lo leggo a casa senza andare a scuola. Ovvio che in questi casi, nell'ipotesi migliore mancavano 5-6 persone in classe su 17 perchè erano al bar della scuola (io compreso) e nella peggiore c'erano i cori da stadio: si avete letto bene, cori da stadio.
Detto questo è ovvio premiare e persone capaci e impedire di insegnare a chi non merita.
Però suggerisco al Ministro Gelmini di dimettersi e non perchè come tanti hanno detto che dal suo puplito non può venire una lezione sulla meritocrazia dato che lei stessa a fatto la furba: nonè questo che noi contestiamo dato che su questa premessa dovremmo buttare tutta la filosofia di Seneca al gabinetto: si deve dimettere semplicemente perchè ha dimostrato di avere pochissime idee e confusissime: in una parola incompetente.
P.S. Seneca, filosofo stoico che decantava virtu e morigeratezza, faceva l'usuraio, ma ciò non diminuisce la bontà delle sue idee.
P.P.S. Prossimamente pubblicherò un resoconto, spero il più possibile dettagliato, sul numero di politici a carica elettiva in Italia
Etichette:
costi della politica,
Gelmini,
scuola
martedì 30 settembre 2008
Unicredit dove sei???
Ancora una volta devo citare un mio post, quello di ieri, Si sprofonda... Unicredit di più! perchè come previsto Unicredit sta affondando. Oggi è stata una giornata relativamente tranquilla, solo -0,50 circa, ma Unicredit perde il 12,68%. Ora se il -10% di ieri era "più comprensibile" in una giornata disastro per tutti, questo -12,68% di oggi è figlio delle gambe di argilla di Unicredit: oggi il comparto bancario ha perso solo lo 0,1%, e sarebbe positivo se togliamo Unicredit. Unicredit paga la notevole esposizione sul mercato di derivati americano e il mercato che conosce le cose fa capire a Unicredit che non è una società sana, a differenza dei giornalisti nostrani che vedevano in Unicredit la grande conglomerata italiana, l'uovo di Colombo del sistema bancario italiano.
Per far capire a chi legge cito Warren Buffet che è l'uomo più ricco del mondo: egli fra le altre cose dice:
- (parlando delle banche d'affari) Ne ricevo anch'io a valanghe, ma non li apro nemmeno. Mi farebbero guadagnare più soldi se mi inviassero direttamente i francobolli con cui imbustano le analisi.
Perchè dice questo Buffet? E' molto semplice: perchè le obbligazioni (o azioni) emesse da un impresa hanno sempre una banca che le colloca e questa banca è SEMPRE in conflitto d'interessi dato che indipendentemente dalla solidità dell'impresa deve rientrare del prestito elargito all'impresa e dunque deve scaricare i rischi sui clienti per lo più ignari del reale valore aziendale e della sua solidità. Abbiamo visto questo con Parmalat, coi bond argentini, con il crack Lehman come esempi più macroscopici, ne stiamo vedendo gli effetti anche su Telecom, su Unicredit e della Saras di Moratti (perlatro ora sotto indagine data la presunta sopravvalutazione delle azioni il cui introito sarebbe servito ai Moratti per pagare l'esposizione con le banche.
Ora se un titolo non è sicuro alla banca non interessa: alla banca interessa far utili e rientrare delle esposizioni, questo ovviamente non coincide con l'interesse dei clienti. E Warren Buffett lo sa benissimo.
Cito anche Peter Lynch, altro miliardario, lui un giorno comprò azioni della Warner a 28$ e gli telefonò no di questi delle banche d'affari dicendo che il titolo era sopravvalutato, le azioni salirono a 38 e lui per sicurezza le vendette nonostante i fondamentali della Warner fossero invariati. Ebbene le azioni arrivarono a 180$ e anche quando crollarono per il fallimento di una controllata valevano comunque il doppio del prezzo di vendita, cioè valevano ancora 76$.
Lynch dice inoltre di non fidarsi delle previsioni degli analisi ma studiare bene l'azienda in cui si intende investire: questo perchè ci può essere una società con problemi ma che è solida, come invece ci sono società apparentemente solide ma che in realtà non lo sono.
Unicredit è una banca apparentemente solida perchè è notevolmente esposta sul mercato dei derivati americano e si troverà nella stessa posizione di molte banche entro poco tempo quando dovrà svalutare il suo patrimonio perchè non è il valore reale dell'impresa.
In tutta questa marea di notizie catastrofiche ce n'è una buona: pare che Warren Buffet sia interessato a Mediaset: se fosse vero finalmente avremo un'informazione libera e sarebbe la fine di Berlusconi dato che nè lui nè tutte le banche italiane hanno la forza di Warren dato che ora ha anche aiutato Goldman Sach comprando una partecipazione del 10%.
Per far capire a chi legge cito Warren Buffet che è l'uomo più ricco del mondo: egli fra le altre cose dice:
- (parlando delle banche d'affari) Ne ricevo anch'io a valanghe, ma non li apro nemmeno. Mi farebbero guadagnare più soldi se mi inviassero direttamente i francobolli con cui imbustano le analisi.
Perchè dice questo Buffet? E' molto semplice: perchè le obbligazioni (o azioni) emesse da un impresa hanno sempre una banca che le colloca e questa banca è SEMPRE in conflitto d'interessi dato che indipendentemente dalla solidità dell'impresa deve rientrare del prestito elargito all'impresa e dunque deve scaricare i rischi sui clienti per lo più ignari del reale valore aziendale e della sua solidità. Abbiamo visto questo con Parmalat, coi bond argentini, con il crack Lehman come esempi più macroscopici, ne stiamo vedendo gli effetti anche su Telecom, su Unicredit e della Saras di Moratti (perlatro ora sotto indagine data la presunta sopravvalutazione delle azioni il cui introito sarebbe servito ai Moratti per pagare l'esposizione con le banche.
Ora se un titolo non è sicuro alla banca non interessa: alla banca interessa far utili e rientrare delle esposizioni, questo ovviamente non coincide con l'interesse dei clienti. E Warren Buffett lo sa benissimo.
Cito anche Peter Lynch, altro miliardario, lui un giorno comprò azioni della Warner a 28$ e gli telefonò no di questi delle banche d'affari dicendo che il titolo era sopravvalutato, le azioni salirono a 38 e lui per sicurezza le vendette nonostante i fondamentali della Warner fossero invariati. Ebbene le azioni arrivarono a 180$ e anche quando crollarono per il fallimento di una controllata valevano comunque il doppio del prezzo di vendita, cioè valevano ancora 76$.
Lynch dice inoltre di non fidarsi delle previsioni degli analisi ma studiare bene l'azienda in cui si intende investire: questo perchè ci può essere una società con problemi ma che è solida, come invece ci sono società apparentemente solide ma che in realtà non lo sono.
Unicredit è una banca apparentemente solida perchè è notevolmente esposta sul mercato dei derivati americano e si troverà nella stessa posizione di molte banche entro poco tempo quando dovrà svalutare il suo patrimonio perchè non è il valore reale dell'impresa.
In tutta questa marea di notizie catastrofiche ce n'è una buona: pare che Warren Buffet sia interessato a Mediaset: se fosse vero finalmente avremo un'informazione libera e sarebbe la fine di Berlusconi dato che nè lui nè tutte le banche italiane hanno la forza di Warren dato che ora ha anche aiutato Goldman Sach comprando una partecipazione del 10%.
Etichette:
Berlusconi,
Buffet,
crisi economia,
crisi economica,
Unicredit
lunedì 29 settembre 2008
Si sprofonda.. Unicredit di più!
Come previsto nel mio post "Vacche Magre" l'economia mondiale sta andando sempre più giù. Oggi c'è stato un altro crollo delle borse mondiali a causa della mancata approvazione da parte del Congrasso americano del piano di salvataggio proposto da Bush. Giusamente negli USA fanno fallire chi sbaglia, anche se i rischi sono grandi: giustamente perchè non è giusto che lo stato spenda soldi per pagare gli errori dei privati che statalizzano le perdite e si appropriano degli utili, prassi tutta Italiana.
Il piano in realtà era una cosa abbastanza sensata ma rischiosa: se si fossero spesi quei 700 miliardi e non fossero bastati sarebbero stati guai catastrofici, perchè non è detto che questi 700 miliardi sarebbero bastati, ma se si fossero spesi in caso di altri crack sarebbe statoil disastro totale e dato che di altri crack ce ne saranno è meglio che i soldi stiano dove sono ora senza salvare nessuno.
Il rischio di effetto domino ancora più pesante di quello attuale è evidente: un nuovo '29 è all'orizzonte, tutti in cuor loro lo sanno, ma i baroni dell'economia fanno finta nelle loro dichiarazioni sprizzando ottimismo da tutti i pori. Invece questo è solo l'inizio a meno che non saranno varati provvedimenti adatti e molto velocemente.
Ora abbiamo un inflazione in crescita con abbssameto dei consumi nonostante un alto tasso d'interesse e più lo si alzerà più aumenterà l'inflazione perhèin realtà non esiste correlazione provata fra le due cose come invece ci insegnano a scuola: non è vero che aumentando la moneta circolante aumenta l'inflazione o diminuendola diminisce l'inflazione.
La prova è evidente agli occhi di tutti. Ora se diminuiscono i consumi è ovvio che diminuisca la produzione: se lagente non compra l'industrale non produce: maperchè la gente non compra?
Perchè non ha i soldi per farlo essendosi indebitata irragionevolmente per comprare beni di largo consumo a rate, oltre ai mutui. Ciaramentelagente deve mangiare, e se prima poteva sprecare con meno moneta nonpuò farlo, deve stare attenta a come spende: questa meno moneta tradotta sono salari più bassi rispetto al costo della reale per mantenere il livello di vita di qualche anno fa.
Questo ha portato moltissimi a non poter pagare le rate dei mutui e a far crollare le prime banche e di qui l'effetto a catena. In Italia sta arrivando ora: Unicredit perse il 14% in una sola seduta quel martedì 16 settembre, oggi ha lasciato il 10%, il titolo vale la metà d quanto valeva all'inizio dell'anno. Fossi un correntista Unicredit mi affretterei a ritirare i soldi perchè Unicredit è un gigante con le gambe di argilla. E se fossi uno di quegli sciagurati che invece di tenersi la liquidazione dal proprio datore di lavoro chiederi lumi su dove sono stati investiti i soldi, idem se avessi sottoscritto qualche piano d'investimento.
Unicredit che è già nella bufera perchè avrebbe venduto prodotti finanziari speculativi a molti imprenditori senza dirgli che erano prodotti ad alto rischio: naturalmente Unicredit tiene per se gli utili e scarica i propri errori sugli ignari clienti. Questo è il forum Adusbef dove si parla di Unicredit: c'è da sbiancarsi i capelli. Ma la Consob dov'è? C'è? Esiste?
Crollo di Parmalat docet: Unicredit farà il tonfo.
Inoltre vi consiglio di leggere questo forum: è edificante.
Il piano in realtà era una cosa abbastanza sensata ma rischiosa: se si fossero spesi quei 700 miliardi e non fossero bastati sarebbero stati guai catastrofici, perchè non è detto che questi 700 miliardi sarebbero bastati, ma se si fossero spesi in caso di altri crack sarebbe statoil disastro totale e dato che di altri crack ce ne saranno è meglio che i soldi stiano dove sono ora senza salvare nessuno.
Il rischio di effetto domino ancora più pesante di quello attuale è evidente: un nuovo '29 è all'orizzonte, tutti in cuor loro lo sanno, ma i baroni dell'economia fanno finta nelle loro dichiarazioni sprizzando ottimismo da tutti i pori. Invece questo è solo l'inizio a meno che non saranno varati provvedimenti adatti e molto velocemente.
Ora abbiamo un inflazione in crescita con abbssameto dei consumi nonostante un alto tasso d'interesse e più lo si alzerà più aumenterà l'inflazione perhèin realtà non esiste correlazione provata fra le due cose come invece ci insegnano a scuola: non è vero che aumentando la moneta circolante aumenta l'inflazione o diminuendola diminisce l'inflazione.
La prova è evidente agli occhi di tutti. Ora se diminuiscono i consumi è ovvio che diminuisca la produzione: se lagente non compra l'industrale non produce: maperchè la gente non compra?
Perchè non ha i soldi per farlo essendosi indebitata irragionevolmente per comprare beni di largo consumo a rate, oltre ai mutui. Ciaramentelagente deve mangiare, e se prima poteva sprecare con meno moneta nonpuò farlo, deve stare attenta a come spende: questa meno moneta tradotta sono salari più bassi rispetto al costo della reale per mantenere il livello di vita di qualche anno fa.
Questo ha portato moltissimi a non poter pagare le rate dei mutui e a far crollare le prime banche e di qui l'effetto a catena. In Italia sta arrivando ora: Unicredit perse il 14% in una sola seduta quel martedì 16 settembre, oggi ha lasciato il 10%, il titolo vale la metà d quanto valeva all'inizio dell'anno. Fossi un correntista Unicredit mi affretterei a ritirare i soldi perchè Unicredit è un gigante con le gambe di argilla. E se fossi uno di quegli sciagurati che invece di tenersi la liquidazione dal proprio datore di lavoro chiederi lumi su dove sono stati investiti i soldi, idem se avessi sottoscritto qualche piano d'investimento.
Unicredit che è già nella bufera perchè avrebbe venduto prodotti finanziari speculativi a molti imprenditori senza dirgli che erano prodotti ad alto rischio: naturalmente Unicredit tiene per se gli utili e scarica i propri errori sugli ignari clienti. Questo è il forum Adusbef dove si parla di Unicredit: c'è da sbiancarsi i capelli. Ma la Consob dov'è? C'è? Esiste?
Crollo di Parmalat docet: Unicredit farà il tonfo.
Inoltre vi consiglio di leggere questo forum: è edificante.
Etichette:
crisi economia,
derivati,
economia,
Unicredit
domenica 28 settembre 2008
Il (bello) addormantato
Che Berlusconi fosse sceso in politica per fare i suoi interessi è vvio da molo tempo, ed è ancora più ovvio il perchè voglia mettere le mani pesantemente nella Giustizia. Da anni viene detto: Montanelli e Biagi, Luttazzi, Travaglio, Gomez e Di Pietro hanno sempre denunciato le storture di un sistema che monopolizza l'informazione e che vuole la Giustizia ai suoi piedi altrimenti Berlusconi farebbe la fine di Craxi. Il PDS prima, L'Ulivo poi, il PD adesso è stato sempre un belo addormentato. Oggi l'addormentato si è svegliato denunciando la deriva autoritaria che sta prendendo la Repubblica (perchè si aspettava altro l'illuso Veltroni?).
Simili dichiarazioni di un Presidente del Consiglio in altri paesi porterebbero lo stesso a dimettersi il giorno stesso, ma si sa siamo in Italia e le tv dipendono da Berlusconi. Finchè non ci sarà un altro Mario Chiesa che rompe il sistema da dentro l'Italia è destinata alla fine delle democrazia per diventare qualcosa di simile ad una dittaura stile Putin: leggera, morbida, poi dire quello che vuoi tranne denunciare le loro ruberie.
Ieri ho letto l'interessante blog di Bruno Tinti, magistrato che denuncia tutto questo e spiega come vogliono modificare il codice di procedura penale questi loschi personaggi per trarre vantaggio da un pubblico ministero completamente alle dipende del governo.
Qui siamo ormai alla linea del Piave: o si resiste o si muore.
Simili dichiarazioni di un Presidente del Consiglio in altri paesi porterebbero lo stesso a dimettersi il giorno stesso, ma si sa siamo in Italia e le tv dipendono da Berlusconi. Finchè non ci sarà un altro Mario Chiesa che rompe il sistema da dentro l'Italia è destinata alla fine delle democrazia per diventare qualcosa di simile ad una dittaura stile Putin: leggera, morbida, poi dire quello che vuoi tranne denunciare le loro ruberie.
Ieri ho letto l'interessante blog di Bruno Tinti, magistrato che denuncia tutto questo e spiega come vogliono modificare il codice di procedura penale questi loschi personaggi per trarre vantaggio da un pubblico ministero completamente alle dipende del governo.
Qui siamo ormai alla linea del Piave: o si resiste o si muore.
Etichette:
Berlusconi,
giustizia,
Veltroni
Iscriviti a:
Post (Atom)