giovedì 4 settembre 2008

Chi vede bene e chi vede male

Il progetto sulla riforma della Giustizia fa ridere: riforma del CSM con più membri di nomina politica e separazione delle carriere: il tutto serve soltanto per avere più controllo politico sulla magistratura. Questo avviene col beneplacido dell'opposizione veltroniana che non ha meglio da fare che cercare sempre il dialogo anche laddove non esiste nulla per poter dialogare. Ancora una volta, pur non condividendo niente sul lato religioso, Famiglia Cristiana, dice le cose come stanno: sono i codici e le leggi che sono troppo faragginose e l'organizzazione si sè che permette tanti sprechi.
In effetti i nostri codici sono alquanto dispersivi e il fatto che la nostra Giustizia si basa sul diritto romano complica la vita data il non vincolo del giudice al precedente se non quello di Cassazione. Sembra da scemi e lo è: se io prendo una multa ingiusta, esempio fatta da un ausiliario della sosta su un passo carraio io tutte le volte devo perdere tempo ad andare da Giudice di Pace per farmela annullare. Ora non è da fessi intasare gli uffici giudiziari per cose che hanno milioni di precedenti identici? Si eviterebbero centinaia di appelli e ricorsi in Cassazione. In Francia solo l'1% dei processi arriva all'ultimo grado di giudizio e non mi pare che nessuno si lamenti di questo.
Serve maggiore efficienza: in Germania si depositano le motivazioni della sentenza dopo massimo 7 giorni. Consegnarle dopo 3 mesi, la norma in Italia (dove a volte non si depositano se non dopo anni, sarebbe semplicemente impensabile.
Come si può ben capire è proprio la struttura stessa del diritto che non funziona: non ha tempi ragionevoli, quindi non tutela le vittime né gli imputati e non da certezza della pena.

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