sabato 30 agosto 2008

E noi paghiamo...

Oggi è stata pubblicata sui quotidiani una relazione della Corte dei Conti sulle spese della Regione Sicilia. Neanche a dirlo si parla di un copione già visto: le stipendi degli assessori sono aumentati di oltre il doppio: un assessore della Regione Sicilia guadagna più di un ministro della Repubblica.
Ora questo non basta: la Regione, nel periodo successivo alle dimissioni di Cuffaro e prima delle elezioni regionali, ha deliberato l'assunzione di oltre 3.000 precari regionali che vanno ad aggiungersi ai già presenti dipendenti pubblici: in pratica hanno assunto tante persone quante tutti gli impiegati della Regione Lombardia che ha il doppio degli abitanti.
Tutto questo avveniva mentre Prodi tagliava il suo stipendio e quello dei ministri per far quadrare il Bilancio e invece in Sicilia si sperpera in barba ai bisogni della gente: in Sicilia la disoccupazione giovanile tocca il 40% per gli uomini e oltre il 50% per le donne. Una buona amministrazione favorirebbe politiche per lo sviluppo in modo da favorire l'occupazione e aiutare le imprese, ma così non è in Sicilia dove le risorse servono per pagare gli amministratori locali e assumere come al slito gli amici degli amici. E noi paghiamo. Ma si sa, la Sicilia è morta da tempo e solo qualche siciliano ha il coraggio di denunciare questi abomini ma combatte una battaglia impari contro un malcolstume che è tipico italiano: se mangio io mangiano tutti. Questa frase è la più grande forma di mancanza di senso civico: perchè se loro rubano i soldi, rubano i miei soldi e anche i tuoi che potrebbero essere usati diversamente.

venerdì 29 agosto 2008

Le solite cose: riassunto degli ultimi giorni

Oggi finalmente ho sentito un'altra voce fuori dal coro. Dopo molto tempo finalmente un politico, che non sia Di Pietro, ha fatto capire a Berlusconi come dovrebbe comportarsi ogni politico che si rispetti.
Alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche su Panoroma, testata appartenente a Mondadori e quindi di Berlusconi, quest'ultimo ha acceso la miccia dichiarando l'urgenza di procedere alla stesura di una legge che limiti il ricorso e la pubblicazione delle intercettazione.
E qui Prodi ha preso in contropiede Berlusconi e tutta la maggioranza dicendo: "
Non vorrei che l'artificiale creazione di questo caso politico alimentasse il tentativo o la tentazione di dare vita, nel tempo più breve possibile, ad una legge sulle intercettazioni che possa sottrarre alla magistratura uno strumento che in molti casi si è dimostrato indispensabile. Da parte mia non c'è alcuna contrarietà al fatto che tutte le mie telefonate vengano rese pubbliche".
In pratica Prodi, da statista quale è, fa capire a Berlusconi come ci si comporta: un politico deve essere cristallino, senza scheletri negli armadi: chi serve lo stato non deve avere ombre e non può avere la privacy di una persona normale in quanto il politico deve rendere conto ai cittadini. Berlusconi qualche scheletro ce l'ha visto che è stato amnistiato ed è pure prescritto. Per chi poi Previti abbia corrotto i giudici per il Lodo Mondadori questo è lapalissiano, ma fa si finta di non saperlo. E deve rendere conto anche della sua vita privata qualora dichiari alcune scelte politiche e/o morali: ci fanno sorridere quei politici che si dichiarano cattolici osservanti che divorziano o convivano al di fuori del matrimonio: non che sia vietato ma è alquanto ipocrita dire agli di osservare una fede e poi non osservarne gli obblighi.
Anni fa l'ex Presidente USA Bill Clinton fu processato perchè aveva mentito ad un giudice, ora in Israele hanno processato il Presidente Olmert per sospetta corruzione e pure sua moglie per un acquisto sospetto di una casa: in tutte le democrazie si processano presidenti e ministri, in tutte ma non in Italia: forse è che tanto democrazia non siamo più.
Pochi giorni fa Famiglia Cristiana, di cui non condivido nè fede nè politica, ha espresso gli stessi miei dubbi su varie aspetti della politica di questi primi mesi di governo. Un governo che da un lato vuol togliere le intercettazioni e dall'altro vuole mettere l'esercito: ma come li prendete i ladri? Poi se rapinano e violentano le persone i sindaci dicono che se la sono cercata e che sono imprudenti: ma dov'erano i soldati? A guardare la Fontana di Trevi dove ci sono già Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale? E perchè mandate l'esercito in strada e non assumete altri poliziotti negandogli anche il pagamento degli straordinari?
Mandare l'esercito è inutile: l'ex Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Gen. Arpino ha dichiarato che le competenze e l'addestramento dell'esercito sono diversi da quelle delle delle Forze Armate per cui è sostanzialmente inutile l'impiego dell'esercito per compiti di pubblica sicurezza.