mercoledì 1 ottobre 2008

E Pantalone paga

Oggi avrei voluto scrivere con esattezza alcune cifre ma non ho trovato nlla che misemplificasse la vita: volevo calcolare in numero dei politici a spese dello stato (noi).
Per politici intendo: consiglieri comunali, provinciali, regionali, assessori comunali provinciali e regionali, politici nelle comunità montane e altri enti a elezione, Parlamento compreso.
Ad un rapido calcolo di massima il numero che balza all'occhio è veramente sproporzionato: si passano tranquillamente i 100.000 politici: si avete letto bene simo a oltre 100.000 e forse si arriva a quota 200.000.
Io credo che 5-10.000 politici siano più che sufficienti per amministrare qualsiasi paese: in italiana abbiamo una moltitudine di comuni sotto i 5.000 abitanti con sindaco, assessori, consiglieri comunali, comuni di 50 abitanti con 11 consiglieri comunali, tutti familiari che si eleggono fra di loro.
Basterebbe una semplice ricetta: i comuni devono avere almeno 20.000 abitanti.
Le province poi sono l'ente più inutile del mondo: le loro competenze passerebbero faclmente alle regioni o ai comuni a seconda del settore: per le scuole ad esempio le competenze diventerebbero comunali, per le strade regionali e via dicendo.
Il frazionamento aumenta le spese e non da affatto servizi migliori: i servizi migliori vengono dati dell'efficienza e non ha senso avere 11 consiglieri comunali su 50 abitanti minorenni compresi. Con il taglio di oltre 100.000 politici si avrebbero le risorse per la scuola per renderla migliore. Come si può rendere migliore la scuola dminuendo gli insegnati? E' una contraddizioni in termini. Gli insegnati sono necessari nel giusto numero e come qualsiasi persona sensata può facilmente intuire è più facile insegnare ad una classe di 15 persone che a una di 30. E' chiaro che gli insegnanti poi devono essere compententi: e qui sorge un problema soprattutto per materie come informatica e inglese, percè nella stragrande maggioranza dei casi gli insegnati non sono competenti in queste materie: l'insenamento dell'inglese non è alivelli nordici anche a causa dei programmi di studio obsleti tutti grammatica e vocabolario figli della riforma Gentile tutta basata sul latino e greco. La Lingua va parlata, va ascoltata: in italia si riduce alla spiegazione di come si fa un tempo verbale, nulla più. L'informatica poi fa ridere: spesse volte gli allievi ne sanno di più degli insegnanti.
Ovvio che ci sono anche insegnanti molto preparati e quelli invece vanno incentivati: io nella mia vita scolastica ho incontrato molte persone preparate che erano insegnanti ma che non sapevano insegnare, molti somari che insegnavano e che non avevavo la conoscenza della materia che dovevano insegnare, insegnati preparati e che sapevano insegnare, e infine anche un Prof. Keating.
Inutile dire che tutti stavamo zitti quando c'era una persona preparata che insegnava: l'autorità deriva dal sapere: anche quando la persona non sapeva insegnare comumque capivamo che sapeva e dunque era nostro interesse ascoltare. Ma quando si siede una persona in cattedra che per spiegare qualcosa apre il libro e iniza a leggere e poi interrogata legge il libro er rispondere alla domande, bhè allora li capivamo che non avevamo nulla da imparare: a leggere il libro sono capaci tutti: lo leggo a casa senza andare a scuola. Ovvio che in questi casi, nell'ipotesi migliore mancavano 5-6 persone in classe su 17 perchè erano al bar della scuola (io compreso) e nella peggiore c'erano i cori da stadio: si avete letto bene, cori da stadio.
Detto questo è ovvio premiare e persone capaci e impedire di insegnare a chi non merita.
Però suggerisco al Ministro Gelmini di dimettersi e non perchè come tanti hanno detto che dal suo puplito non può venire una lezione sulla meritocrazia dato che lei stessa a fatto la furba: nonè questo che noi contestiamo dato che su questa premessa dovremmo buttare tutta la filosofia di Seneca al gabinetto: si deve dimettere semplicemente perchè ha dimostrato di avere pochissime idee e confusissime: in una parola incompetente.


P.S. Seneca, filosofo stoico che decantava virtu e morigeratezza, faceva l'usuraio, ma ciò non diminuisce la bontà delle sue idee.
P.P.S. Prossimamente pubblicherò un resoconto, spero il più possibile dettagliato, sul numero di politici a carica elettiva in Italia

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